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Carnevale 2001

Il 2001 è stato un anno davvero speciale perché ricorreva l’onomastico o forse il compleanno del gruppo. Per l’occasione si è voluto mettere in scena uno spettacolo dal titolo Onomastico o compleanno? Questo è il problema, ricco di colpi a effetto, a cominciare dal pomposo ingresso in sala dei componenti il gruppo in abito da cerimonia, preceduti da un drappello di musicanti della banda che intonavano le note della circense marcia dei gladiatori, per conferire solennità alla sfilata aperta da un forzuto che reggeva l’enorme torta di auguri che sarebbe stata distribuita alla fine della rappresentazione.

Un altro effetto davvero sorprendente è derivato dall’impiego di diversi componenti la banda musicale che con i loro strumenti (clarinetti, trombone, corno e grancassa), hanno corroborato la sezione ritmica della maschera, affidata a due essenziali chitarre, ingentilendola con sonorità mai ascoltate in precedenza.

Animata dalle proiezioni di comicissimi fotomontaggi curati da Peppe Cucco, che da questo momento diventa responsabile unico della sezione tecnologie & diavolerie, Onomastico o compleanno è un capolavoro di esecuzione e di innovazione verso forme di teatro più articolate della semplice e ormai obsoleta gag cabarettistica.

I cambiamenti più immediatamente rintracciabili, che investono tutte le maschere successive del Gruppo 2001, riguardano la durata – passata dai canonici, striminziti, venti minuti a quasi un’ora – e la particolare struttura del testo, un lunghissimo componimento in versi, dal quale è bandita ogni rima banale, che attinge a piene mani al prezioso lessico e alle espressioni idiomatiche della parlata di Castelbuono. In esso vengono oculatamente calati i numerosi brani musicali, complementari al testo e mai una sua pedissequa ripetizione, scelti non più nel tradizionale ambito della canzonetta popolare e degli stornelli ma ora anche nell’impegnativo e decisamente desueto territorio dell’Opera e della canzone d’autore.

Con questa maschera, unica nel suo genere, essendo stata costruita interamente su fatti mai accaduti, benché traenti spunto dalle feste giubilari dell’anno precedente, il Gruppo 2001 “è riuscito nella straordinaria impresa di parlare di temi e su personaggi privi di un qualche appeal o afflato epico o connotazione elegiaca, con riferimenti obiettivamente inidonei a captare il sorriso, e nonostante ciò a trasformare il tutto, in virtù di trovate geniali e fuori norma, in una godibilissima trionfale sequenza di situazioni comiche che hanno costretto gli spettatori a rendere il giusto applauso ai diritti della genialità e del talento. L’arte dell’impossibile si è mutata da categoria virtuale in applicazione pratica. Il niente è stato elevato ad argomento di sorriso. Un’acrobazia intellettuale che fa onore all’intero Gruppo 2001 e la dice lunga sulla vitalità culturale del veglione”.

Il finale di Onomastico o compleanno ha regalato alla platea un momento di grande emozione allorché sul palco si è svolto un simbolico passaggio delle consegne da noi ai nostri figli, all’epoca poco più che infanti. Approfittando di una canzone che sembrava un commiato, il Gruppo 2001 ha lasciato il palco sul quale, a sorpresa, hanno fatto irruzione otto bambini per intonare, accompagnati dai musicanti, una canzone che si prendeva gioco dei rispettivi genitori e il cui incipit era una vera e propria dichiarazione di intenti:

Ora accumìncia u nùosciu vigliuni
sìemu i figli dî dumileuni
faremo vivere la tradizione
viva la maschera, viva il veglione.

Subito dopo, i vecchi sono ritornati sul palco per cantare assieme ai piccoli questa giocosa canzone, riuscendo a malapena a nascondere le tremule voci dietro il canto ingenuo, vibrante, spigliato e, a tratti, impertinente dei figli.

Avere affidato il finale a un gruppo di bambini di età compresa fra i cinque e i dieci anni col chiaro proposito di avvezzarli alla maschera, così come il cacciatore avvezza alla caccia il piccolo del furetto facendogli annusare il coniglio, ha voluto significare, in maniera esplicita, che il percorso iniziato dal Gruppo 2001, in perfetta sintonia di spirito, può continuare anche su altre gambe:

I nùosci figli nnô parcu assumaru
e a tutti cincu oramai nni sluggiaru
i 2001 mai finirannu
pirchì accumìncianu iddri, natrannu
e ppi vuatri su guai aumintati
pirchì ani tutti i lìngui ammulati.

Oggi fa certo piacere constatare che diversi giovani, cresciuti alla nostra corte o che si sono nutriti delle nostre maschere e dello spirito che le permea, abbiano deciso di mettersi in proprio fondando dei gruppi mascherati per contribuire, assieme a tutti gli altri, a tenere viva questa manifestazione che è l’espressione più esplicita della nostra anima di castelbuonesi.

Ultimo aggiornamento ( Domenica 08 Agosto 2010 10:56 )